La presa del tempo
“… É un susseguirsi di pagine che narrano un
viaggio seducente, universale, in cui si mescolano
sentimenti, spiritualità, indagine introspettiva al fine
di accentuare l’illusione di poter cogliere l’infinito.
Eterna dicotomia fra determinato e indeterminato
evidenziata già in altre opere. Un’atmosfera
ovattata... Gli orologi impazziti orbitano nello spazio,
sembrano riuniti a convegno nella parte centrale del
trittico, mentre il fantino, in preda a una eccitazione
smaniosa, rischiando di essere disarcionato, cerca di
fermare la frenesia delle lancette, tenta di frenare il
cavallo - tempo che imponente domina la scena,
spietato, indifferente al dramma dell’uomo. …”
(dal testo “La presa del tempo” di Gabriella Pepe - Storico e
Critico d’Arte)